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L’omicidio stradale è legge dal 2016. Andare controcorrente sembrerebbe assurdo, se non altro perché questa legge è stata chiesta e voluta un po’ da tutta Italia e da tutta la classe politica.

I casi di cronaca è superfluo ricordarli, ma ciò che conta è rendersi contro di un aspetto fondamentale: le leggi che “proteggono” situazioni di questo genere ci sono e le pene previste per queste fattispecie di reato sono certe e ben descritte dal codice penale.

Omicidio stradale – figure affini

Abbiamo l’omicidio colposo, la medesima fattispecie con una serie di aggravanti, l’omicidio doloso con dolo eventuale.

Quale è, dunque, il problema connesso ad una nuova legge, ad un nuovo reato?

Generalmente e soprattutto in ambito penale e processuale penale, i nuovi provvedimenti sono immediatamente sottoponibili ai pareri della dottrina (come è giusto che sia) e della Giurisprudenza; a volte, le interpretazioni sono molteplici e si crea una incertezza normativa che non fa pienamente comprendere ai cittadini di cosa veramente si stia parlando.

Ecco che capiterà, a seguito di un decesso per incidente stradale causato da abuso di alcool o sostanze stupefacenti, una situazione nella quale al soggetto colpevole non verrà concessa la giusta pena o, peggio, verranno concessi i soliti arresti domiciliari.

Non cambierebbe nulla dunque? A parere di chi vi scrive sicuramente no. Il motivo è molto semplice e lo si spiega in poche parole.

Nel nostro paese le leggi, come abbiamo visto, ci sono e, altresì, sono previste le pene per determinati reati. Esse sono certe, basta leggere il codice penale per averne una conferma.

Omicidio stradale – nuova figura di reato, stesse problematiche applicative?

Ciò che manca non è la certezza della pena in quanto tale, ma la certezza nell’applicazione della pena. Se io fossi condannato per omicidio colposo aggravato alla pena di 15 anni di reclusione e l’ordinamento garantisse alla collettività la mia permanenza in carcere dal primo all’ultimo giorno, ecco che l’applicazione della pena sarebbe stata certa, chiara e “soddisferebbe” soprattutto le vittime di determinati gesti e le loro famiglie.

L’omicidio stradale, come anche il femminicidio o altri nuovi reati che si stanno pensando di creare, incontrerebbe gli stessi problemi già visti. Non serve creare nuove fattispecie; serve sviluppare una seria riforma dell’ordinamento penitenziario che garantisca una certezza nell’applicazione della pena stabilita con sentenza passata in giudicato. Solo in questo modo le nuove fattispecie giuridiche possono proteggere un determinato bene giuridico, in questo caso la vita.

Dott. Gianluca Lari

L’immagine del post è stata realizzata da Chris Yarzab, rilasciata con licenza cc.

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