Occupandomi di assistenza ad imprese e startup attive nel settore delle nuove tecnologie, spesso mi trovo a dover revisionare dei termini e condizioni già predisposti, alla ricerca di eventuali errori.
In questo post cerco di evidenziare i 5 errori più gravi con i quali, nella mia esperienza professionale, mi sono confrontato:
#1. Termini e condizioni palesemente copiati da un altro sito
Tengo a precisare che la redazione dei termini e condizioni per un sito internet, web app, mobile app ecc., è un’attività particolarmente delicata. Tuttavia, spesso, le imprese non si rendono pienamente conto della rilevanza di questa attività, per cui, per risparmiare sulla consulenza, pensano di poter ovviare al problema copiando i termini di un altro sito.
In questi casi, in genere, rispondo: “siete sicuri che chi ha predisposto quei termini lo ha fatto correttamente?” Spesso gli errori nel contenuto non sono altro che errori replicati da altre fonti.
A scuola si insegnava: “non copiare, è meglio sbagliare con la propria testa!”
#2. Termini e condizioni non adatti al modello di business dell’impresa
Il secondo errore macroscopico lo riscontro quando sono stati adottati dei termini e condizioni standard (in alcuni casi, anche ben fatti) ma che non hanno nulla a che vedere con il modello di business concretamente posto in essere dall’impresa.
Un’attività di social sharing economy, è diversa da un e-commerce, è diversa da un videogioco, è diversa da un social network, è diversa da un aggregatore di contenuti, è diversa da un portale di recensioni.
Per cui, prima occorre avere ben chiaro in mente dove si vuole andare e poi redigere i termini e condizioni: si risparmia tempo, fatica e ..denaro!
#3. Mancanza dell’approvazione specifica ex art. 1341 e 1342 c.c.
Ci rendiamo conto che inserire tante checkbox in un modulo di registrazione non sia il massimo in termini di usabilità del Sito, ma è del tutto inutile scrivere “Ho letto ed accetto le condizioni generali e la privacy policy” se all’interno del documento si trovano clausole che necessitano di approvazione specifica.
#4. Unica disciplina sia per consumatori sia per professionisti
Si tratta di un errore piuttosto comune. Quando si opera nel web (così come in ogni altro settore) occorre sempre considerare che i clienti sono di due tipologie: da una parte i professionisti, dall’altra i consumatori. Non a caso si parla di B2B e B2C.
La differenza ha ripercussioni anche dal punto di vista legale. Per semplificare possiamo dire che per i consumatori è prevista una disciplina di favore (e, soprattutto, non derogabile in molti aspetti). Di conseguenza, sarebbe preferibile prevedere regole differenziate per utenti “business” e utenti “consumer”. Una disciplina unica può comportare il rischio che molte clausole non siano azionabili.
Tanto per fare un esempio, non ha senso scrivere che tutte le controversie saranno deferite in via esclusiva al foro di Milano. Per i consumatori esiste il foro esclusivo del luogo di propria residenza (cd. Foro del consumatore).
#5. Clausole di “totale, illimitata, imperitura, perpetua esclusione di responsabilità”
Last but not least, riscontro, in molti casi, clausole con le quali, in buona sostanza, l’impresa dichiara di non essere mai responsabile di nulla.
Certamente, nell’ambito del web è vitale prevedere delle “limitazioni di responsabilità” (es. per i contenuti postati dagli utenti, anche se qui si potrebbe scrivere un libro), ma, allo stesso tempo, è molto importante tener conto che, ai sensi dell’art. 1229 c.c., tanto per fare un esempio, “è nullo qualsiasi patto con il quale si esclude preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o colpa grave”.
Per cui, l’impresa, aiutata dal proprio consulente legale, dovrebbe identificare chiaramente il rischio di cd. liability e adottare le misure più opportune ed efficaci (si badi bene, efficaci vuol dire che devono raggiungere degli obiettivi!!) allo scopo.
In questa rapida rassegna di errori, vi ho mostrato quale sia la complessità della redazione dei termini e condizioni. Per qualsiasi chiarimento, potete contattarci tramite i canali dedicati del Sito.
Vedi anche Cookie Law: i 5 errori più gravi e, con particolare riferimento ai termini e condizioni per un sito internet Il consumatore ha diritto di ricevere le condizioni generali di contratto su un supporto duraturo
L’immagine del post è stata realizzata da medithIT, rilasciata con licenza cc.